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Villafranca Piemonte. Cappella di Missione

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Presenta al suo interno due campagne decorative; alla prima, dovuta al pavese Aimone Duce e databile intorno agli anni Trenta del Quattrocento, sono riconducibili gli affreschi della parete di fondo, della parete sinistra e del registro più basso della parete destra.

Sulla parete di fondo sono raffigurati l’Annunciazione, nella lunetta, e il Compianto sul Cristo morto, nel riquadro sottostante; affiancano il compianto la Vergine del latte e san Chiaffredo, a destra, e la beata Margherita di Lovanio, a sinistra. Più in basso trovano posto finte cassapanche a trompe l’oeil su cui sono disposti oggetti di uso liturgico.

Parete di fondo

Parete di fondo

Parete di fondo, particolare del volto di san Chiaffredo

Parete di fondo, particolare del volto di san Chiaffredo

Parete di fondo, particolare del volto di Cristo deposto dalla croce

Parete di fondo, particolare del volto di Cristo deposto dalla croce

Sulla parete sinistra si snoda una Cavalcata dei Vizi, sormontata dalle Virtù. La parte più bassa della parete è occupata, a partire da sinistra e andando verso destra, dai santi Michele arcangelo, Andrea apostolo, Bernardo da Mentone e Antonio abate. La teoria dei santi continua nella parete di fronte, in cui sono raffigurati i santi Claudio, Sebastiano, Caterina, Valeriano e Giovanni Battista, e negli sguanci della finestra tamponata, in cui sono dipinte le sante Margherita, a sinistra, e Apollonia, a destra.

Parete sinistra

Parete sinistra

Parete sinistra, particolare del demonio incatenato da san Bernardo

Parete sinistra, particolare del demonio incatenato da san Bernardo

Parete destra, santi Caterina, Valeriano e Giovanni Battista

Parete destra, santi Caterina, Valeriano e Giovanni Battista

La seconda campagna decorativa, opera di un artista rimasto senza nome, risale al 1474 e venne realizzata su committenza di Giulio de Giuli. Comprende la lunetta della parete destra, nella quale sono raffigurati la Vergine con il Bambino affiancata dal committente presentato dal suo santo omonimo (Giulio), a destra, e un beato in armatura, a sinistra, e i quattro evangelisti sulle vele della volta.

Parete destra, Madonna con il Bambino tra un beato e san Giulio

Parete destra, Madonna con il Bambino tra un beato e san Giulio

Completano l’arredo pittorico dell’edificio l’Annunciazione e i due santi (dei quali è ancora riconoscibile Rocco) sulla facciata, risalenti al primo Cinquecento, e il San Cristoforo sulla parete sud, ormai irrimediabilmente deturpato.


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Cercenasco. Cappella di Sant’Anna

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Anticamente nel ricetto del castello di Cercenasco (interamente distrutto alla fine del XVII secolo), è frutto di due fasi costruttive: l’originaria cappella quattrocentesca, attualmente zona absidale, e una navata, costruita fra il 1844 e il 1845, divise da un arcone che un tempo costituiva l’accesso all’edificio. La porzione quattrocentesca ospita un ciclo di affreschi realizzato intorno agli anni Novanta del Quattrocento da un pittore rimasto anonimo, a cui è stato attribuito il nome di comodo di Maestro di Cercenasco in riferimento a questa cappella, la sua opera più importante attualmente nota. Il Maestro fu attivo fra gli anni Novanta del Quattrocento e il secondo decennio del Cinquecento nel Pinerolese e in Valle di Susa. Nelle sue opere si individuano esempi stilistici di riferimento che riconducono all’arte della Turenna (Francia centro-settentrionale), della Borgogna e del Mezzogiorno francese, con rimandi alla bottega di Jean Fouquet, pittore del re di Francia nella metà del XV secolo.
Sul lato dell’arcone rivolto verso la navata si trova la Disputa di Gesù fra i dottori del tempio; sul lato interno, rivolto verso la parete di fondo, un fregio vegetale interrotto da tre tondi che ospitano alle estremità due volti di chierici e alla sommità il viso di Cristo. Nelle quattro vele della volta, divise l’una dall’altra da una costolonatura monocroma al cui centro è dipinto un sole raggiato, sono rappresentate le Storie della Vergine: in senso antiorario, a partire dalla scena sopra l’arcone, lo Sposalizio, l’Annunciazione e la Visitazione (nella stessa vela), la Dormizione e l’Incoronazione. Su uno degli sguanci della finestra della parete di fondo si individuano ancora i resti di un coro di angeli che cantano il Gloria, frammentario in un cartiglio, e di una figura racchiusa in un tondo bordato di bianco.
Un tempo sull’esterno dell’edificio, sotto la tettoia sulla parete rivolta verso piazza Ceppi, era affrescato un grande San Cristoforo; ciò che resta del dipinto, staccato per ragioni conservative, è oggi ricoverato all’interno della cappella.

Disputa di Gesù fra i dottori del tempio

Disputa di Gesù fra i dottori del tempio

Fregio vegetale dell'arcone, tondo sulla sommità raffigurante il volto di Cristo

Fregio vegetale dell’arcone, tondo sulla sommità raffigurante il volto di Cristo

Sposalizio

Sposalizio

Annunciazione e Visitazione

Annunciazione e Visitazione

Dormitio

Dormitio

Incoronazione

Incoronazione

Sguancio della finestra, angeli che cantano il Gloria e frammenti di figura racchiusa in tondo

Sguancio della finestra, angeli che cantano il Gloria e frammenti di figura racchiusa in tondo

San Cristoforo

San Cristoforo

 


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