Un anno di bilanci per la nostra associazione culturale. Un 2022 ricco di soddisfazioni e, pensiamo, anche di buoni risultati per il Centro Studi Silvio Pellico, che ha compiuto dieci anni di attività.
Dopo mesi di lavoro invisibile, ha visto la luce il fiore all’occhiello del lavoro dei nostri soci: il primo volume di “Pinerolo Mille anni di storia”.
La risposta dei cittadini pinerolesi è stata superiore ai nostri meriti e aspettative, e l’apprezzamento degli studiosi e della pubblica amministrazione, che ha sostenuto questo progetto, ci onora.
Tanto altro è stato fatto, tuttavia, anche se meno visibile.
Nel 2022 il Centro Studi Silvio Pellico ha donato complessivamente oltre 22 mila euro di libri per raccolte fondi o per beneficenza, concludendo l’anno con la donazione di 5 mila euro di libri alle biblioteche del sistema pinerolese.
Abbiamo tenuto, grazie al lavoro intensissimo dei nostri volontari, oltre 100 incontri pubblici, conferenze, presentazioni, lezioni e incontri con gli studenti degli istituti superiori.
Abbiamo fornito supporto gratuito di ufficio stampa e promozione ai Musei Civici Pinerolesi, organizzato la visita di Vittorio Sgarbi alla Pinacoteca, in occasione della mostra dedicata ad Enrico Colombotto Rosso.
Abbiamo realizzato una decina di brevi documentari video per la Fabbrica del Libro, pubblicato 14 nuovi titoli legati al territorio, all’innovazione, alla tutela delle opere letterarie dimenticate, attività che rientra nei nostri scopi sociali, collaborando con in diverse occasioni con altre associazioni, tra cui Rotary e Lions.
Il nostro catalogo di libri a grandi lettere per lettori ipovedenti ha raggiunto i 235 titoli. Uno sforzo gigantesco per garantire il diritto all’accessibilità della cultura.
I nostri obiettivi per il 2023 sono ancora più ambiziosi. Stiamo già lavorando al secondo volume di “Pinerolo Mille anni di storia” e contemporaneamente prepariamo le riedizioni delle opere di Elio Biaggi, che ci impegneranno per almeno cinque anni a venire.
Tenteremo di trovare una collocazione adeguata e aprire finalmente al pubblico il fondo “Piero Boldrin”, una biblioteca di quasi 10 mila volumi, molti dei quali rari e preziosi, che diventeranno una “miniera” per gli editori di cultura, gli studiosi, gli appassionati.
Abbiamo infine in serbo un lavoro di portata nazionale, legato alla figura di Robert Hooke, uno dei più grandi scienziati del Seicento, fra i padri della rivoluzione scientifica.
Siamo un’associazione anomala, poco incline alle attività pubbliche. I nostri soci si riuniscono poco, si incontrano soltanto quando necessario. Un po’ come gli antichi amanuensi, trascorrono il tempo chini su moderni scrittoi e leggii per trasmettere alle generazioni future pietre di sapere. Non ricevono compensi, non ricevono distintivi od onorificenze e spesso il loro impegno resta anonimo. Tutti ottimi motivi per unirsi alla nostra associazione, a quanto pare.